Montalbano Elicona e l'Argimusco

Il borgo di Montalbano Elicona è stato incoronato il 'Borgo dei Borghi 2015' nella serata di Pasqua, durante la trasmissione televisiva 'alle Falde del Kilimangiaro'. Il ridente paese di montagna, al confine tra i Monti Peloritani ed i Nebrodi, è risultato vincitore del concorso nazionale, che ha visto concorrere 20 splendidi borghi dell'intera penisola italiana. Dopo aver vinto la sfida isolana contro il borgo marittimo di Cefalù, Montalbano Elicona è riuscito a spuntarla sugli altri borghi nazionali, tutti facenti parte del prestigioso club 'I Borghi più Belli d'Italia".




Il borgo di Montalbano è un vero e proprio balcone sul mar Tirreno, uno scrigno che custodisce tesori unici con una vista mozzafiato sulle isole Eolie assolutamente impareggiabile. Gioiello del borgo medievale è certamente il suo centro storico, dominato dal Castello di Federico III d'Aragona, con torri merlate che rendono lo skyline indimenticabile. Le origini di Montalbano Elicona si perdono nella notte dei tempi, l'area è stata certamente frequentata in epoca preistorica, ma il primo nucleo abitativo è di epoca medievale, con l'edificazione del fortilizio in epoca normanna. Oggi il castello, dopo poderosi restauri, è la meta più visitata del borgo: al suo interno è possibile visitare una collezione di oggetti formata da riproduzione di armi e vestiti utilizzati alla corte aragonese.

Ma il territorio di Montalbano Elicona possiede un altro luogo di straordinario valore, un sito naturalistico ed archeologico conosciuto come l'altipiano dell'Argimusco. Situato a circa 1200 metri s.l.m. l'Argimusco è formato da gigantesche rocce di arenaria che nel corso dei millenni sono state modellate dall'azione dell'acqua e del vento. La Natura ha reso queste rocce molto particolari, creando forme zoomorfe ed antropomorfe di grande suggestione.



Tra i primi studiosi che hanno compreso l'importanza di questo splendido luogo, legato ai nostri antenati ed alle prime culture dell'isola di Sicilia, vi sono certamente i montalbanesi Gaetano Pantano e Giuseppe Todaro, che hanno pubblicato alcuni libri che propongo interpretazioni molto interessanti. Ma è soltanto negli ultimi anni che l'Argimusco è balzato agli onori della cronaca, sia nazionale che internazionale, con l'intensa attività culturale di Andrea Orlando, dottore di ricerca in astrofisica nucleare dell'Osservatorio Astrofisico di Catania. L'Argimusco è stato scelto infatti come uno dei luoghi preferiti per lo svolgimento del Festival di Archeoastronomia 'Pietre&Stelle', che nel 2014 ha festeggiato la sua terza edizione. Il vernissage dell’edizione 2014, con la partecipazione di Franco Battiato ed altri illustri ospiti, si è svolto sull'altipiano megalitico al solstizio d'estate, celebrando l'arrivo del mese estivo con momenti di teatro, arte, musica e cultura, ed ospitando la presentazione del documentario 'Attraversando il Bardo'. La kermesse culturale ha visto la partecipazione di migliaia di persone che si sono potute così avvicinare alla disciplina dell'archeoastronomia.



L'archeoastronomia è la "scienza delle pietre e delle stelle" che studia gli orientamenti dei Beni Culturali in funzione dei fenomeni celesti (equinozi, solstizi, eclissi). In tal contesto è stato studiato anche l'Argimusco, un sito naturalistico dove molto probabilmente si svolgevano osservazioni astronomiche, legate soprattutto all'osservazione del sorgere e del tramontare del Sole e della Luna. Dall'Argimusco infatti si può osservare in tutto il suo splendore l'orizzonte est, dove si staglia la Rocca Novara, utilizzata come un vero e proprio indicatore equinoziale. In pratica l'uomo antico, osservando il sorgere del Sole durante l'anno, poteva costruire un vero e proprio 'calendario astronomico', di fondamentale importanza per le pratiche agricole e religiose. A tal riguardo l'archeoastronomo etneo Andrea Orlando ha partecipato a settembre 2014 al XXII convegno della SEAC (European Society for Astronomy in Culture), realizzato all'Università di Malta (La Valletta), presentando il primo studio scientifico sull'altipiano dell'Argimusco, affermando ancora una volta la grande importanza degli studi multidisciplinari.



Le potenzialità di tali luoghi sono davvero straordinarie, ma riteniamo che la grande opportunità che Montalbano Elicona ha acquisito con la proclamazione del 'Borgo dei Borghi 2015' possa trasformarsi in una vera vittoria solo se il paese si leghi indissolubilmente al territorio abacenino, dove sorgono altri due borghi di grande importanza culturale: Tripi e Novara di Sicilia. Insieme a questi altri due piccoli paesi si viene dunque a formare una sorta di 'triangolo d'oro', un pezzo di Sicilia poco conosciuto che è ricchissimo di storia, cultura, folklore e gastronomia. Se Montalbano Elicona si identifica ormai con i simboli del possente castello aragonese ed del sito naturalistico dell'Argimusco, il borgo di Tripi è legato alla necropoli siculo-greca più particolare di Sicilia ed al moderno museo archeologico situato nel centro cittadino, mentre Novara di Sicilia, un altro paese che fa parte del club dei 'Borghi più Belli d'Italia, è un altro scrigno ancora in attesa di un grande flusso di visitatori, un borgo medievale dove è possibile tuffarsi alla scoperta di 'tesori cistercensi', come le reliquie di Sant'Ugo e gli ori normanno-svevi ed i resti architettonici della prima abbazia cistercense siciliana.

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